Autore: Serena Di Ceglie
nasce nel secolo scorso a Bergamo. Di fronte alla domanda che inesorabilmente segue, lei non si tira mai mi indietro e risponde sempre a tono, con un'impeccabile pronuncia: "de sota". Troppo pigra per i ritmi della laboriosa città orobica e troppo freddolosa per i rigidi e nebbiosi inverni, decide di spostarsi un po' più a sud.
Ma Milano non basta e anche se fa un lavoro giovane e creativo con giornate scandite più da pause-caffè e aperitivi che da conference call e braistorming, decide che la sua vita è altrove.
Sbarca nella capitale alle soglie della primavera, giusto in tempo per l'apertura degli stabilimenti di Torvajanica.
Ama leggere, dormire, guardare film e tutto ciò che può fare in compagnia del suo amico divano. Ma se riesce a staccarsi da lui, è capace di arrivare negli angoli più remoti del mondo con il suo zainetto Quechua.
Adora cucinare ma vive un eterno senso di frustrazione per l'incapacità di raggiungere i livelli materni.
I risotti sono il suo riscatto. La cassoela un'eterna sfida per lei e per lo stomaco dei suoi amici. Se mai riuscirà ad aprire un casonsei take-away nella capitale, si sentirà una persona realizzata.
• un libro: La confraternita dell’uva, John Fante (1977).
Per sentire il freddo del Colorado, imparare a costruire un affumicatoio e per conoscere Nick Molise, che è abruzzese.
• un film: Ed Wood, Tim Burton (1994).
Perché… that’s …
Ingredienti:
2 uova
qualche pomodorino fresco
formaggio che fonde
sale
Se vi chiedessi qual è la vostra colazione ideale, voi probabilmente mi rispondereste 1) Caffè. Solo caffè. Una tazzina di caffè; 2) Cappuccio e brioche (mi correggo: “cappuccio e cornetto”); …
In ogni che film che si rispetti dovrebbe esserci, secondo me, uno zio Frank. No, non quello del bambino biondo lasciato a casa da solo a Natale.
Ma uno per cui valga la pena di ricominciare a parlare:
Dwayne: …