Antonio
In Settembre we trust.
Settembre non è mai stato il mese delle audiocassette. Forse un po’ perché settembre non è mai stato il mese di nulla se non della voglia di ricominciare, un capodanno lievemente atipico e in anticipo, una festa inusuale che – tutto sommato – ci si può perdonare. Sbagliare, a settembre, era quasi lecito. Sbagliavo il diario, per esempio; arrivavo in classe sicuro di possedere un pezzo unico e dopo pochi giorni mi pentivo di non essermi gettato a capofitto nell’acquisto di una smemoranda. Oppure sbagliavo i vestiti; continuavo a indossare pantaloncini anche durante i primi acquazzoni e settembre diventava l’alba incerta di un raffreddore che mi sarei portato sul naso e sullo zaino per mesi. Sbagliavo compagnie e ogni anno ero costretto a ricominciare da capo, selezionando e limando lunghe liste per la mia festa di compleanno.
Settembre non è mai stato il mese delle audiocassette; quelle venivano dopo, nella tasca superiore degli zaini, tra un pacchetto di sigarette rotte e le gomme da masticare. Così stavolta ho deciso di presentarmi il primo giorno di scuola con un’audiocassetta appena registrata. Ho fatto spazio sulla mia scrivania, ho premuto il tasto “Play” e ho fatto partire la playlist che con poca fantasia ho nominato “Ascoltate più spesso di recente”. Così, random.
- The national – Lemon world
- Mogwai – Take me somewhere nice
- Afterhours – Naufragio sull’isola del tesoro
- Mannarino – Statte zitta
- Verderna – Miglioramento
- Famelika – Ceneri spose
- Vaccines – Blow it up
- Hungry kids of Hungary – Wristwatch
- Ventures – Hungarian dance n°5
- Dilaila – Settembre
