Ci sono canzoni in cui ci identifichiamo, quelle che ci spiegano, ci legano a fatti, persone, posti e atmosfere realmente vissute. Sono quelle che ci possiedono completamente, quelle che funzionano meglio di notte, e che ci sembrano solo nostre. Sono quelle che probabilmente useranno i vostri amici come sottofondo nel video del vostro matrimonio.
Poi ce ne sono altre, meno ingombranti, meno sicure. Sono canzoni che ci liberano a caso lungo le strettoie della nostra memoria ben collaudata, lasciandoci vagare soli tra le piccole cose inutili che ci circondano.
E’ la musica spenta, fatta di ritmiche grige, ipnotica e intima come lo sgocciolio irregolare della nostra quotidiana fine. E’ il suono di quando le cose ci sfuggono di mano e si riesce quasi a sentire quel dolce ritardo sospeso, quell’opaca confusione che ci allontana dal mondo normale. Come quando a letto, ammalati, ci perdiamo con gli occhi nelle trame misteriose della coperta.
Lasciate girare a vuoto queste canzoni nelle vostre stanze. Non succederà niente di niente.
Dimenticatevi le cose interessanti, inseguite quelle distanti. Crogiolatevi nella nostalgia del futuro. Quando tutto è lontano, tutto è possibile.
Poi resuscitate.
Se vi va.
http://www.myspace.com/treallegriragazzimorti
- Pavement – In the Mouth A Desert
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A Minor Forest – The Dutch Fist
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90 Day Men – A National Car Crash
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Storm And Stress – The Sky’s The Ground, The Bombs Are Plants, And We’re The Sun, Love
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Four Tet – Hands
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Spiritualized – 200 Bars
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The Flaming Lips – Do you Realize?
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Three Mile Pilot – Longest Day
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Red House Painters – Cruiser
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The Jesus And Mary Chain – Almost Gold
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Bright Eyes – Lua
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Eric’s Trip – Stove
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Owen – The Ghost Of What Should’ve Been
- The Church – You Took
- Sonic Youth – The Diamond Sea
